Ronda Speleologica Imolese
Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
 

LE GROTTE, QUESTE SCONOSCIUTE

 

Il Corso di Introduzione alla Speleologia

Nel mese di Ottobre 2015, si è svolto il Corso di Introduzione alla Speleologia.

La partecipazione è stata una sorpresa, ben 10 allievi aspiranti speleologi!

Quasi tutti ragazzi giovani, studenti universitari e non...di fatto è stato un bel corso, ben organizzato e che ha dato tante soddisfazioni.

Abbiamo cercato di trasmettere questa nostra passione, provando ad attivare in loro il “gene della speleologia”.

Gli abbiamo chiesto di scrivere qualche riga su questa loro esperienza, le impressioni, le riflessioni, più in generale quello che il corso era stato per loro.

Ecco, rispettivamente, i racconti di due giovani neo-speleologi: Elena Dal Monte, studentessa di Geologia e Alberto Conti, all'ultimo anno dell'Istituto Tecnico Agrario.

 

Il corso è stato strutturato di modo che apprendessimo nozioni di teoria e pratica assolutamente fondamentali per affrontare una grotta che ti pone davanti a degli ostacoli a cui chiaramente bisogna essere pronti. Il bello di andare in grotta è proprio quello di mettersi sempre in gioco, è quello di porsi davanti degli obbiettivi, riuscire a superarli, è riuscire ad accettare ció che prima ti bloccava, come la paura del vuoto e dell'altezza oppure degli spazi piccoli e dei cunicoli, imparare ad accettare le nostre paure e capire come conviverci e affrontarle.
Ció che amo della grotta è sapere di camminare su un terreno che non è di nessuno ma che è di tutti allo stesso tempo, tutti coloro che sanno rispettarla ed apprezzarla, mi piace guardare quelle stanze, osservare tutte le concrezioni e le strutture al suo interno, sapendo che pochi le hanno viste e pochi perciò ne colgono veramente la sua bellezza, è un pó come un privilegio per me.
Là sotto il silenzio regna ed in una vita frenetica come la nostra, avvolti sempre in mille rumori,anche quando si pensa di esserlo ma in realtà non lo siamo veramente, ecco quello è totale e cura le orecchie e la nostra mente sempre affollata.
Ed il buio è assoluto cosa che in superficie non lo sará mai. 
È bellissimo restare ad ascoltare quel silenzio e osservare quel buio immenso.
Un'immagine che amo in grotta è quando resto ferma, seduta tra le pareti rocciose aspettando gli altri, ed in lontananza tra il buio ed il silenzio si inizia a percepire le loro voci, poi un fascio di luce illumina le pareti, non so descrivere la sensazione ma è un immagine stupenda, dopo minuti di buio totale vedere quel fascio di luce che inonda le pareti è spettacolare.
L'allenamento in palestra è assolutamente fondamentale per sapersi muovere agevolmente in grotta, ma è anche fondamentale prendere coscienza dei rischi che si corrono, per capire quanto ogni nostro movimento, ogni nostra scelta sia importante per la nostra incolumità , il mondo sotterraneo è tanto affascinante quanto pericoloso a volte, per questo è importante imparare come muoversi e come gestire ogni situazione che ci si presenta.
È assolutamente importante contare l'uno sull'altro, muoversi assieme e non restare mai soli, guardarsi intorno per capire che cosa fare nei passaggi più critici, osservando chi è piú esperto di noi, non aver paura di chiedere aiuto ed essere sempre pronto ad aiutare il prossimo, anche solo indicando come affrontare quel passaggio più critico.
Una cosa fondamentale per me è il rispetto dell'ambiente che ci circonda, verso gli animali che lo abitano, non sporcarlo né danneggiarlo e comportarsi come degli ospiti in casa di sconosciuti, osservare ma non toccare, ed al massimo lasciare solo l'impronta dei propri stivali.
Nella Ronda Speleologica Imolese ho trovato un gruppo aperto e accogliente, delle persone molto competenti nel campo, che ci hanno trasmesso la loro passione e che continuano a farlo.

 

Il vero nucleo dello spirito vitale di una persona è la passione per l'avventura. La gioia di vivere deriva dall'incontro con nuove esperienze. Christopher McCandless”

 

Elena Dal Monte

 

Era metà gennaio del 2015, quando ho avuto la fortuna di andare a visitare i primi 450m della grotta del Re Tiberio, a Borgo Rivola. Quell’esperienza mi ha appassionato al punto tale che, la settimana successiva, ho scritto una mail alla Ronda Speleologica Imolese!

Mi ha risposto Massimo Liverani, anticipandomi cos’è la speleologia e illustrandomi com’era strutturato il corso, le uscite previste e le esercitazioni in palestra. Quando a Settembre iniziò il corso, l’unico mio timore era l’altezza , ma la mia voglia di essere uno speleologo superava questa paura.

Adesso, a corso finito e dopo aver partecipato a qualche altra uscita, posso dire di essere davvero felice di questa mia passione! Quando scendo in grotta non sono più con persone estranee, come all’inizio del corso, ma con degli amici, con i quali vado nelle profondità delle montagne per divertirmi, esplorare e stare in compagnia. E’ questo che ci piace fare!

Molti mi hanno chiesto: “Che senso ha infilarsi dentro questi buchi, stando al freddo, all’umido, a sporcarsi, a strisciare, a fare fatica e a rischiare pure la vita…?!” Io sinceramente non so rispondere, perché so solo dire che andando in grotta si provano sensazioni che non sono descrivibili! Si ha la possibilità di andare in posti dove solo poche decine di uomini sono stati, che sono naturali al 100% , eccezion fatta per quei piccoli fori che facciamo noi speleo per mettere corde e chiodi per la nostra sicurezza.

Sono luoghi a cui le altre persone, quelle che non sono speleo, non possono accedere! Ormai siamo abituati a poter vedere tutto con Google Earth: si possono vedere monti, laghi, fiumi e sentieri, ma non le decine di chilometri di meandri e pozzi che ci sono sotto le radici degli alberi! Questi posti lì non ci sono! Si possono vedere le foto, ma anche queste non riescono a comunicare neanche un decimo di quello che si può provare e vedere di persona. E poi nel mondo ci sono ancora centinaia di grotte che devono ancora essere scoperte ed esplorate e altrettante che si stanno formando!

Proprio trattandosi di ambienti incontaminati, situati all’interno dei monti, non pensati per la vita dell'uomo, sono a volte anche pericolosi. Ci vuole quindi un po’ di accortezza, soprattutto quando si è su corda: abbiamo imparato le manovre, abbiamo materiale specifico e usiamo sempre due attacchi di sicura, ma un rischio minimo rimane e non può essere eliminato. Per essere speleologi, la regola fondamentale è NON essere “normali”, o essere almeno in parte un po' folli (altrimenti non faremmo quello che facciamo!), ma non basta solo questo! Per essere speleo bisogna anche avere la testa per capire quando si può scherzare e quando no, passione per le avventure e un forte senso del gruppo con cui si condividono queste emozionanti esperienze! Nelle ultime uscite fuori regione eravamo con altri speleologi, provenienti da altre città d’Italia e noi ex corsisti ci siamo stupiti vedendo che loro ci trattavano come se fossimo stati un solo gruppo da sempre, dopo soli cinque minuti. Infatti tra speleo funziona così: siamo tutti amici, perché tutti abbiamo una passione che ci accomuna e sappiamo quanto unisce vivere esperienze in cui tutti, dal Trentino alla Calabria, siamo uniti.

Consiglio a tutti coloro che dubitano che questo tipo di ambiente possa essere interessante, di lasciarsi andare alla curiosità e visitare grotte orizzontali del nostro territorio: ad esempio la Tanaccia di Brisighella, la grotta del Re Tiberio a Borgo Rivola. Di certo, o vi piacerà o vi farà ribrezzo, ma non potrete saperlo finchè non proverete. Nel caso vi piacesse, troverete delle persone che potranno insegnarvi ed aiutarvi a far diventare ancora più bella questa esperienza e ogni uscita in grotta!

La speleologia è davvero uno sport che aiuta la salute fisica e mentale, regalando felicità e divertimento.

Alberto Conti

 

E SE VOLESSI PROVARE?”

IL CORSO DI INTRODUZIONE ALLA SPELEOLOGIA NEL 2016

Partiamo dal concetto base che, per avvicinarsi alla speleologia sotto ogni suo aspetto, è bene affidarsi a persone esperte del settore.

In ogni attività sportiva questo è il punto di partenza, tanto più in una insolita ed estrema come questa.

Cosa ci aspetta là sotto? Quali difficoltà e avversità possiamo dover affrontare?

La risposta è “più di qualcuna”.....questo perchè la speleologia non è paragonabile a una semplice passeggiata, l'ambiente in cui si “entra” è ostico per certi versi, non impossibile ma impegnativo di sicuro!

Analizziamolo nel dettaglio: la prima difficoltà che incontriamo è certamente il buio, poi abbiamo di seguito la temperatura, l'umidità, in certi casi veri e propri corsi d'acqua, cascate, fango, passaggi scivolosi o a volte stretti, pozzi verticali anche di altezze di tutto rispetto.

Come affrontiamo tutto questo?Prima di tutto con una buona attrezzatura, abbigliamento adatto allo scopo e persone esperte che ci seguono e insegnano a muoverci in modo adeguato.

Fondamentale è quindi un buon impianto di illuminazione principale, seguito da uno minore che servirà in caso di emergenza. In grotta è buio davvero, non esiste la minima possibilità di vedere alcunché senza apparati luminosi indispensabili per muoversi all'interno delle montagne.

L'impianto è montato su di un casco, ci protegge da eventuali colpi durante la progressione. Esso è vitale per questa attività tanto quanto l'illuminazione.

La sicurezza è sempre indispensabile e necessaria, non ci stancheremo mai di ripeterlo.

L'abbigliamento deve essere a strati, comodo e caldo. A strati perchè in questo modo abbiamo la possibilità di regolare la nostra temperatura corporea in base allo sforzo che stiamo facendo.

La temperatura in grotta è costante tutto l'anno e corrisponde a quella media annua della zona

interessata dalla grotta stessa.

Nella Vena del Gesso Romagnola, abbiamo cavità con una temperatura di circa 12/13 gradi, quindi bisogna essere coperti in modo adeguato. Un occhio di riguardo va rivolto alle calzature, che dovranno avere una suola ben scolpita per avere una buona aderenza con il terreno, evitando così scivolate accidentali.

L'attrezzatura completa per la progressione su corda comprende: imbraco, pettorale, bloccante ventrale e mobile, longes di sicura e discensore.

Tutto questo viene approfondito durante il Corso di Introduzione alla Speleologia che anche quest'anno si terrà tra il mese di Settembre e Ottobre.

 

Nei mesi a seguire, verrà stabilito il programma completo e reso disponibile per chi fosse interessato a provare questa nuova esperienza insieme a noi della Ronda Speleologica Imolese.

 

Potete trovarci ogni venerdì sera presso la sede del CAI in Via Cenni, 2 a Imola dalle ore 21,00 circa.

Per ogni domanda, curiosità e informazione non esitate a chiamarci:

Iacoucci Patricia +39 338 9773710

Foschini Massimo +39 328 7832931

Liverani Massimo +39 347 8740565

 

Oppure visitate la nostra pagina facebook: Ronda Speleologica Imolese o il sito: www.rondaspeleoimola.it

Patricia Iacoucci